Confezioni Pango

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L’azienda punta su nuovi mercati e sui negozi monomarca

Tanti traguardi da raggiungere, magari puntando proprio sui ricchi mercati oltre confine, pur rimanendo radicati nel territorio. È questa la filosofia operativa di Confezioni Pango, l’azienda di Bassano Bresciano nata nel 1974 dal progetto imprenditoriale di Gino Scotuzzi e Pietro Marzotto e oggi portata avanti da Gianfranco Scotuzzi, amministratore unico della società. Confezioni Pango è un mix di caratteristiche vincenti, un’azienda che ha grandi potenzialità di crescita, soprattutto all’estero, e eccellenti relazioni umane che passano attraverso la valorizzazione del potenziale di chi collabora per portare avanti i tre marchi made in Bassano: Gaia Life e Ten Ways To Be, che seguono i canoni di una distribuzione classica, e Extesa che incontra la clientela tramite un importante canale televisivo. È dunque un preciso stile aziendale quello di Pango che si affida al valore aggiunto della capacità lavorativa bresciana: «In azienda curiamo la creatività e il taglio dei capi - sottolinea Gianfranco Scotuzzi - mentre la confezione è affidata a laboratori esterni che si trovano però nel raggio di una quindicina di chilometri dalla nostra sede». Confezioni Pango ha chiuso l’ultimo bilancio con un fatturato di 12,8 milioni di euro - sostanzialmente invariato rispetto all’esercizio precedente - e con un utile passato da 167mila a 457mila euro. Il margine operativo lordo è invece passato dai 746mila euro a 1,05 milioni. I dipendenti sono 42. «Per il nostro settore il 2019 si è presentato con qualche criticità, alla quale si è aggiunta, nel nostro caso, la chiusura di un grosso cliente estero - sottolinea Gianfranco Scotuzzi -. In questo esercizio prevediamo di perdere circa un milione di euro dall’apporto dell’export, ma proprio in questa direzione ci stiamo muovendo per aprire nuovi mercati, tanto che abbiamo assunto un export manager proveniente da una grande azienda per potenziare da subito questo canale. Intanto abbiamo aperto un contatto interessante in Sud Corea che ha già portato buoni risultati».

Il private label vale circa il 25% del fatturato. Assunto di recente un export manager di esperienza

Un altro settore da sviluppare è quello dei negozi monomarca per capillarizzare la rete dei sei già attivi in Italia: «Stiamo portando avanti due progetti che riguardano l’apertura di due negozi a Milano e Como che, se tutto procede come da programma, apriremo nel 2020. Già certa invece l’apertura in febbraio di due negozi, uno a Sofia, in Bulgaria, e uno a Samara, in Russia».

Un altro business del quale Confezioni Pango prevede uno sviluppo è il private label che, ad oggi, vale circa il 25% del fatturato: «Anche qui ci sono ampi margini di miglioramento mettendo in campo l’esperienza già acquisita».

A cura di Numerica

Editoriale Bresciana

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