L’opas di Intesa Sanpaolo su Ubi è stata, per dimensioni e ricaduta sul territorio, la più importante nella storia economica storia bresciana. Abbiamo posto a Tito Nocentini, direttore regionale Lombardia (che comprende la rete territoriale di tutte le provincie escluse Milano e Monza e Brianza), mentre le direzioni regionali fanno parte della divisione Banca dei Territori guidata da Stefano Barrese, alcune domande su come la banca si rapporterà all’economia bresciana.
La crisi generata dal Covid per l’economia bresciana, seppur solida, avrà effetti pesanti, soprattutto sulla piccola e media impresa e sul commercio: come reagirete alla eventuale domanda di credito?
«Dal primo manifestarsi dell’emergenza sanitaria, Intesa Sanpaolo è subito scesa in campo con grande senso di responsabilità e con numerosi interventi concreti in campo sanitario, economico e sociale. Per facilitare l’accesso al credito di imprese e famiglie - spiega il direttore regionale Lombardia - abbiamo attivato a febbraio la sospensione delle rate dei finanziamenti e stanziato un plafond di 50 miliardi di euro per garantire l’occupazione e i pagamenti urgenti delle imprese, anche di quelle più piccole. A queste misure si affianca anche uno strumento innovativo, ossia il prestito d’impatto, a favore della coesione di tessuti imprenditoriali attivi sul territorio. Le misure di emergenza sono state prioritarie nei mesi passati, ma anche se l’emergenza sanitaria non è ancora finita è fondamentale ripristinare la fiducia per ricominciare a investire soprattutto in digitalizzazione, innovazione, sostenibilità, i driver che consentiranno alle aziende di riprendersi più velocemente. Noi siamo pronti ad assecondare i loro piani di sviluppo, grazie alla solidità, al radicamento territoriale e alla visione prospettica di un grande gruppo come Intesa Sanpaolo. A Brescia ci sarà una direzione regionale che avrà sede nell’edificio storico che ha dato vita al gruppo Ubi in via Cefalonia con erogazione di nuovo credito per oltre 10 miliardi l'anno per sostenere il territorio bresciano».
Brescia è stata tra le prime province ad attivare il credito di filiera: la grande impresa che fa da garante per la piccola. Condividerete questa linea?
«Brescia è stata tra le prime città ad attivare il credito di filiera: le grande impresa fa da garante alla piccola»
«Il tessuto imprenditoriale bresciano - aggiunge Tito Nocentini - è costituito da un importante know-how, competenze, vocazione industriale e internazionale nonché da una ricchezza di filiere locali importanti anche a livello nazionale. In questo eccezionale momento storico abbiamo potenziato il nostro Programma Filiere per dare un ulteriore slancio alla crescita e allo sviluppo delle capofiliera e della loro intera catena di fornitura. Queste catene di valore hanno un grande potenziale, che può diventare uno straordinario moltiplicatore e facilitatore per l’accesso al credito da parte delle imprese minori».
Sul mercato immobiliare c’è un eccesso di offerta ma c’è anche una continuità di domanda soprattutto nel residenziale: la favorirete?
«Il mercato immobiliare vedrà una fase di rilancio grazie al piano di iniziative del Governo che prevede gli incentivi fiscali per rendere efficiente e rinnovare il patrimonio immobiliare. Per massimizzare gli incentivi fiscali Intesa Sanpaolo ha lanciato ad agosto un’offerta per facilitare l’adesione al Superbonus edilizio che, oltre a rilevare il credito d’imposta con una offerta molto competitiva, include un servizio gratuito di assistenza specializzata lungo tutto l’iter della pratica».
Questo inserto riassume i dati di bilancio delle principali aziende del territorio: le imprese sono fatte da persone che in giovinezza erano studenti. Come aiuterete i giovani?
«Il diritto allo studio e l’accesso al mondo del lavoro oggi sono elementi con un valore più rilevante»
«Nell’impegno di Intesa Sanpaolo i giovani sono da sempre al centro, così come il diritto all’istruzione, alla formazione e all’accesso al mondo del lavoro, elementi che oggi assumono un valore più rilevante per il rilancio e sviluppo dell’economia del Paese. Il nostro impegno - secondo il responsabile territoriale regionale - verso la scuola in questi mesi difficili è stato immediato e continuo: abbiamo attivato subito strumenti specifici per rateizzare pagamenti di dispositivi, rette universitarie o altri studi per esempio con Xme StudioStation, il micro-prestito a tasso zero fino a 1.500 euro e per famiglie con reddito Isee fino a 50mila euro, che consente con 1 euro al giorno di affrontare le spese per pc e connessione per la Didattica a distanza, in diversi casi abbiamo donato a varie strutture i dispositivi stessi per chi non può acquistarli, abbiamo predisposto anche piattaforme web per rafforzare le competenze degli studenti in lockdown. Con Per Merito, inoltre, il microcredito attivato grazie al nostro Fondo Impact, Intesa Sanpaolo con un atto di fiducia si rivolge a tutti gli studenti universitari in Italia. Per affrontare il problema dell’occupazione giovanile e colmare il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro e il gap di competenze tra giovani disoccupati e bisogni delle imprese abbiamo lanciato nel 2019 il programma "Giovani e Lavoro", in partnership con Generation Italy.
Sono già state coinvolte oltre 1.000 aziende su tutto il territorio nazionale».
Intesa Sanpaolo va ad occupare a Brescia un ruolo che era di Ubi: come vi muoverete sul fronte dell’attenzione al terzo settore?
«L’operazione di integrazione, come ha più volte dichiarato il Ceo Carlo Messina, è nata per unire due realtà bancarie con modelli affini e valori condivisi e con una cultura comune orientata ai valori del sociale che porterà alla creazione di una Impact Bank dedicata alla sostenibilità e che sarà leader proprio nel territorio bresciano in cui UBI è particolarmente radicata, raddoppiando oltretutto gli interventi sociali ora di UBI. Sono state molteplici le iniziative filantropiche messe in campo da Intesa Sanpaolo nel territorio bresciano per il contrasto agli effetti del coronavirus, dal sostegno con un contributo di 5 milioni di euro al programma della Diocesi di Brescia dedicato alle famiglie e alle parrocchie in difficoltà, alla collaborazione al progetto #aiutiAMObrescia per sostenere la sanità locale».
Economia circolare, green economy , sostenibilità sono sempre meno concetti teorici e sempre più best practices: saranno elementi di comportamento che potranno favorire l’accesso al credito?
«Intesa Sanpaolo - conclude Nocentini - ha dedicato un plafond all’economia circolare da 5 miliardi, che con l’integrazione di Ubi sono stati aumentati a 6 e lanciato recentemente iniziative in logica Esg, come il finanziamento a medio-lungo termine s-Loan che accompagna gli sforzi delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance di impresa».
L’analisi economica delle prime mille imprese per fatturato e delle 1000 Pmi cresciute di più negli ultimi 5 anni
Realizzata dalla redazione Economia del Giornale di Brescia e dagli esperti dell’Università degli Studi di Brescia, la ricerca analizza i conti delle aziende del territorio.
Non solo numeri e fatturati, ma anche focus tematici, approfondimenti per settore, infografiche e mappe interattive. I dati delle prime 1000 aziende, disponibili in una piattaforma interattiva, sono interrogabili in pochi clic e consentono all’utente di fare confronti tra competitor, realizzare ricerche personalizzate e approfondire le performance in modo comodo e veloce. Gli abbonati al portale hanno accesso anche all’analisi delle 1000 Pmi che hanno registrato un tasso media di crescita negli ultimi cinque anni, oltre che all’archivio dei dati a partire dal 2016.