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Massetti: «Abbiamo fatto sacrifici, ora vanno rilanciati gli investimenti»

Il Presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti

Il tessuto economico bresciano sta vivendo una fase congiunturale contrassegnata da numerose incertezze. L'emergenza sanitaria, scoppiata a marzo, costringe imprese e istituzioni a definire insieme una strategia d'uscita da questa situazione di stallo. Presidente Eugenio Massetti, quali sono gli elementi imprescindibili per un piano di rilancio del nostro sistema produttivo?

«Brescia e la Lombardia sono la locomotiva per l’intero paese Italia. Lo sono sempre stati e nonostante la terribile pandemia stia segnando pesantemente l’intera struttura economica anche della nostra terra lo siamo ancora oggi. Prima provincia europea per produzione industriale, sia per valore aggiunto - oltre 10 miliardi euro - sia per numero di occupati, superando importanti distretti industriali della Germania. È in questo scenario che siamo chiamati a dar prova di saper cogliere le nuove sfide per scongiurare che questa locomotiva si possa fermare. Abbiamo fatto sacrifici e stiamo resistendo, ma serve assolutamente investire tutte le risorse necessarie per sostenere le imprese in difficoltà, rilanciando investimenti e salvaguardando l’intera filiera e sopratutto supportando le imprese nella transizione al digitale, reale e non solo legata a necessità momentanee: sarà possibile se si faranno seri investimenti su infrastrutture digitali che amplieranno l’offerta di servizi digitali e formando figure con competenze all’altezza delle esigenze del mondo del lavoro tutto».

Quali sono le necessità maggiormente palesate dalle «vostre» imprese?

«La micro e piccola impresa artigiana si è dimostrata indispensabile per una filiera sempre più globale»

«Le nostre micro e piccole imprese artigiane (mpi) costantemente monitorare ci segnalano quanto mai fondamentali richieste che da anni ormai sollecitiamo alla politica: un maggiore snellimento burocratico, in particolare per l’accesso agli appalti, alle documentazioni e alla riduzione delle scartoffie inutili; un globale alleggerimento del costo del lavoro, ma ancor più esemplificativo le imprese segnalano quali priorità per la ripartenza l’utilizzo di fondi europei che vadano nella direzione del sostegno al lavoro e all’impresa, nella sanità, nella formazione e nella scuola e negli investimenti pubblici utili per far ripartire la filiera locale delle infrastrutture e dell'edilizia. Elementi che non devono certo stupire: il legame indissolubile tra le imprese prescinde dalle loro dimensioni, anzi. La micro e piccola impresa artigiana si è dimostrata indispensabile per una filiera sempre più globale, ma allo stesso tempo cortissima, legata indissolubilmente al territorio e che non può permettersi di interrompersi».

Quali sono dunque gli strumenti che Confartigianato metterà in campo per sostenere i suoi associati?

«Siamo al fianco delle imprese quotidianamente con aggiornamenti costanti per districarsi nella matassa dei numerosi Dpcm, protocolli, ordinanze regionali, circolari segnalando agli imprenditori quali strumenti possono essere utilizzati per fare i conti con le chiusure e le limitazioni del proprio mercato, ma soprattutto agendo in prima persona a tutti i livelli per sollecitare i doverosi interventi economici a favore delle imprese penalizzate. Le nostre porte sono sempre state aperte e i nostri referenti a completa disposizione attraverso i canali telefonici ed email per interloquire con le imprese e fornire loro l’assistenza necessaria. Ora l’unico modo per sostenere il coraggio delle imprese è una forte assunzione di responsabilità da parte di tutti; ognuno faccia la sua parte, istituzioni, imprese e cittadini. Solo con il gioco di squadra e un impegno consapevole potremo riuscire a salvaguardare insieme salute ed economia, arginando il più possibile le conseguenze della pandemia».

A cura di Numerica

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