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Il direttore regionale Brescia, Veggio: «Abbiamo una responsabilità importante verso il territorio»

Il sistema manifatturiero bresciano ha superato con caparbietà l’impatto con la pandemia. Nel 2020, le nostre imprese hanno perso alcuni punti percentuali in termini di volumi e marginalità, ma complessivamente stanno uscendo dalla crisi da Covid-19 con un buon grado di solidità. Tant’è vero che quest’anno le stesse aziende hanno registrato margini di crescita davvero notevoli. Tuttavia all’orizzonte rimangano alcune incertezze: ad esempio le difficoltà nel reperimento delle materie prime e i rincari dell'energia. In questo contesto Maurizio Veggio, in qualità di responsabile della direzione regionale Brescia, quale sarà il ruolo di Bper Banca a supporto del tessuto produttivo?

Maurizio Veggio

«A seguito dell’acquisizione del ramo di azienda dal Gruppo IntesaSanpaolo, Bper Banca è divenuta la prima banca bresciana, con 100 filiali e circa 253mila clienti, tra cui 26mila imprese. Questi numeri ci assegnano una responsabilità molto importante nei confronti di un sistema produttivo forte e dinamico, che sta intercettando la ripresa con tassi di crescita più veloci rispetto alla media nazionale. Riteniamo, pertanto, sia necessario sostenere con decisione la manifattura locale, con i suoi distretti e le sue filiere, continuando a svolgere un ruolo finanziario e creditizio centrale di supporto alle aziende, soprattutto di fronte all’aumento delle tariffe energetiche. Un altro nostro obiettivo primario è assicurare un futuro alle imprese della metalmeccanica, che stanno vivendo forti preoccupazioni legate alla difficoltà di reperimento e agli ingenti rincari delle materie prime, così come all’automotive e al settore agroindustriale, punti di forza locali, favorendo un sistema economico coeso e agevolando i processi aziendali di digitalizzazione e innovazione sostenibile. L’obiettivo è aumentare l’attrattività del sistema bresciano, in funzione degli investitori ma anche e soprattutto dei giovani talenti, anche attraverso una più stretta interconnessione tra le piccole aziende delle filiere produttive e lo sviluppo di ulteriori competenze tecnologiche e digitali, a partire dalle imprese capofila.

Un asset strategico è sicuramente il supporto all’internazionalizzazione in varie forme, un tema molto sentito dai bresciani, con le esportazioni provinciali che hanno registrato un netto rialzo anche sui livelli pre-Covid. Riteniamo sia necessario puntare ancora di più sul know-how che ci contraddistingue, con prodotti ad alto contenuto tecnologico, robotica e meccatronica. Resta centrale il ruolo di Bper per il turismo. Sono in primo piano, come temi caldi, il nodo infrastrutture e l’attenzione ai fattori Esg e alla sostenibilità, che deve essere estesa ai nuovi modelli di business.

«Riteniamo sia necessario sostenere la manifattura locale con i suoi distretti e le sue filiere»

Nei rapporti con il sistema imprenditoriale sarà necessario essere selettivi e considerare elementi nuovi, non solo quantitativi ma anche qualitativi. Dobbiamo essere ben consapevoli, fin da ora, che le imprese con difficoltà irreversibili e non più capaci di stare sul mercato non potranno essere sostenute, per evitare effetti distorsivi sull'intero sistema».

Dal vostro osservatorio immaginate che il Paese proseguirà di gran lena il suo percorso di crescita anche nei prossimi anni? Come si potranno sfruttare al meglio le risorse del Pnrr?

«Il Pnrr è un’occasione storica imperdibile per accelerare la crescita e i processi di transizione e modernizzazione del tessuto produttivo, riducendo i divari che caratterizzano il Paese. Le banche in questo avranno un ruolo fondamentale nell’indirizzare le circa 300mila imprese interessate ma soprattutto dovranno essere veloci nel processare le richieste e agevolare i clienti offrendo loro un’attività di consulenza qualificata.

Oggi la nostra vera mission è l’individuazione e l’incentivazione di aziende di eccellenza innescando processi emulativi capaci di potenziare e riprodurre storie di successo. Le banche possono fungere da moltiplicatori del Pnrr, mettendo a disposizione delle imprese non solo prodotti finanziari, ma anche servizi qualificati per accompagnarle nei processi di crescita, e per rafforzare la loro struttura finanziaria, agevolando l’accesso a nuove forme di finanziamento e al mercato dei capitali. Una banca come la nostra, che è presente su tutto il territorio nazionale e ha rapporti con circa 25mila aziende di medie dimensioni e ben 450mila piccole imprese, deve lavorare affinché gli investimenti Pnrr producano effetti positivi su tutte le filiere produttive, alimentando in modo capillare la ripresa. Per questo abbiamo messo in campo task force di specialisti, sia per il Pnrr sia nell’ambito delle agevolazioni fiscali. Uno dei tre assi strategici su cui si sviluppa il Piano è quello dedicato alla digitalizzazione e all’innovazione.

Il gruppo Bper mette a disposizione a riguardo strumenti finanziari a sostegno dello sviluppo e degli investimenti, sfruttando le agevolazioni nazionali e locali a supporto delle imprese, indipendentemente dalla dimensione e sull’intero territorio nazionale. Ed è pronta ad ampliare il portafoglio prodotti in base alle opportunità che il Pnrr consentirà di sviluppare, sostenendo le imprese nelle esigenze specifiche».

Il vostro gruppo attribuisce al tema della sostenibilità un'elevata importanza. In termini pratici, questo concetto come si traduce nella ratio delle vostre attività quotidiane all’interno dell’istituto e in quelle a sostegno delle imprese?

«Abbiamo messo in campo task force di specialisti, sia per il Pnrr sia nell’ambito delle agevolazioni fiscali»

«Grazie alla definizione e attivazione del Piano di Sostenibilità 2020-2021 Bper ha conseguito importanti risultati nella gestione dei temi Esg. L’ambiente resta centrale nelle strategie della banca: il risparmio energetico, il riciclo di carta, gli impianti fotovoltaici e la mobilità sostenibile hanno permesso di evitare emissioni di C02 per una quantità pari a quella assorbita da una foresta di quasi 50mila alberi. Bper utilizza infatti il 100% di energia elettrica rinnovabile, ha raddoppiato la propria capacità di produrre energia rinnovabile con la costruzione di nuovi impianti per un totale di 1,6 MWp installati, ha efficientato i propri immobili e avviato l'utilizzo di carte di pagamento in plastica riciclata e coinvolto tutti i dipendenti in percorsi virtuosi di riduzione della plastica e degli sprechi energetici, ma soprattutto ha creato nuovi prodotti per supportare i propri clienti nel loro percorso verso un’economia a basso impatto di carbonio. Lo stesso dal punto di vista delle attività con impatto sociale positivo.

Il valore economico generato nel 2020 è stato pari a 2,1 miliardi di euro ed è stato redistribuito per circa l’84% alla collettività. Sono oltre 100mila i ragazzi coinvolti in attività di educazione finanziaria nel 2020 grazie ai numerosi i progetti avviati per le scuole di ogni ordine e grado; negli ultimi anni la devoluzione di somme benefiche è stata a favore di iniziative in campo scientifico, assistenziale e sociale. Si cita "Uniti oltre le attese", con la donazione di fondi a supporto dell’emergenza sanitaria e sociale, il progetto di Crowdfunding per il Terzo Settore "Un passo verso il futuro" e "Bper Sostiene", a favore di numerosi Empori Solidali. Contemporaneamente Bper offre numerosi prodotti con importanti ricadute sociali tra cui il Microcredito, un progetto a supporto delle aziende per la creazione di servizi di welfare aziendale, finanziamenti per l’imprenditoria femminile e a favore dei giovani che vogliono rimanere al Sud.

I finanziamenti etici e green, compresi quelli disposti per fronteggiare la crisi causata dal Covid-19, hanno raggiunto i 3,6 miliardi di euro, mentre la raccolta netta da investimenti sostenibili è arrivata a 636 milioni. È riservata un’alta attenzione a tutti i dipendenti e alla parità di genere; importante in tal senso il premio "Top Employers 2021". Lo scorso anno BperR Banca ha erogato oltre 500mila ore di formazione, arricchito il piano di welfare aziendale con nuovi servizi e agevolazioni, dalle cure sanitarie della famiglia alle spese di istruzione per i figli, dalle coperture assicurative ai servizi che garantiscono l’equilibrio tra vita privata e lavoro. Di rilievo anche il progetto pilota per assegnare un rating di sostenibilità ai primi 200 fornitori».

A cura di Numerica

Editoriale Bresciana

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Il portale web Bilanci Aziende Brescia

L’analisi economica delle prime mille imprese per fatturato e delle 1000 Pmi cresciute di più negli ultimi 5 anni

Realizzata dalla redazione Economia del Giornale di Brescia e dagli esperti dell’Università degli Studi di Brescia, la ricerca analizza i conti delle aziende del territorio.

Non solo numeri e fatturati, ma anche focus tematici, approfondimenti per settore, infografiche e mappe interattive. I dati delle prime 1000 aziende, disponibili in una piattaforma interattiva, sono interrogabili in pochi clic e consentono all’utente di fare confronti tra competitor, realizzare ricerche personalizzate e approfondire le performance in modo comodo e veloce. Gli abbonati al portale hanno accesso anche all’analisi delle 1000 Pmi che hanno registrato un tasso media di crescita negli ultimi cinque anni, oltre che all’archivio dei dati a partire dal 2016.

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