Presidente Bortolo Agliardi, se nel primo semestre di quest’anno le nostre imprese hanno mantenuto un buon passo di crescita, adesso lo smisurato e costante aumento dei costi dell’energia e delle materie prime provocherà una pericolosa frenata della produzione. Vi è da preoccuparsi?
«Stiamo monitorando i fattori di crescita dei costi delle nostre aziende per controbattere l’inflazione che condiziona psicologicamente sia la produzione che i consumi. Una spirale che porta verso una possibile recessione che esige dal Governo azioni drastiche a salvaguardia dell’economia interna».
Anche i suoi colleghi artigiani stanno subendo questa fase di incertezza su cui grava anche il perdurare della guerra in Ucraina. Alcune settimane fa, lei li ha definiti addirittura "sfiduciati". Basterebbe un ulteriore aumento degli ordini per (ri)guadagnare la loro fiducia?
«È evidente che ordini in crescita alimentano il desiderio innato di un artigiano di continuare ad investire nella propria azienda, ma oggi la fiducia di una impresa è determinata da tanti fattori: serietà politica e stabilità dei mercati, sostegno finanziario, provvedimenti incisivi, serenità nella certezza della forza lavoro. La fiducia in un artigiano la si comprende quando vede crescere la rete delle persone che lavora e collabora con lui, questo genera il desiderio di mettersi in gioco».
«Stiamo facendo rete con tutte le organizzazioni per aumentare il pressing sulle istituzioni»
Per ammortizzare il balzo dell’inflazione e quindi contrastare un eventuale blocco dei consumi, lei ha sollecitato più volte il Governo a ridurre il cuneo fiscale. Crede che in tal senso quello fatto finora sia sufficiente?
«In una economia globale dove ogni singolo elemento del mercato incide in modo determinante sull’economia non è certamente un singolo fattore che risolve in toto le dinamiche delle imprese. Noi crediamo che si debbano dare delle priorità e l’abbattimento del cuneo fiscale, tema di cui si dibatte da decenni ormai, è certamente una priorità perché permetterebbe di incentivare l’occupazione, mentre una minore tassazione per i lavoratori aumenterebbe le loro risorse economiche e quindi una spinta ai consumi con relativa tenuta del mercato».
A livello associativo quali strumenti mettete in campo a sostegno dei vostri associati in una fase di questo tipo?
«Stiamo aumentando il pressing sulle istituzioni politiche anche facendo rete con tutte le organizzazioni del territorio: nelle difficoltà da soli non si va lontano! Valorizziamo il sostegno al credito, offriamo servizi che garantiscono il supporto per affrontare il mercato. Con coraggio rendiamo pubblici temi scottanti come l’abusivismo che condanna le imprese reali e sottrae risorse all’erario. Il nostro obiettivo è fotografare con attenzione le situazioni e dare strumenti reali per competere».
L’analisi economica delle prime mille imprese per fatturato e delle 1000 Pmi cresciute di più negli ultimi 5 anni
Realizzata dalla redazione Economia del Giornale di Brescia e dagli esperti dell’Università degli Studi di Brescia, la ricerca analizza i conti delle aziende del territorio.
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