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CONSULENZA E REVISIONE

Ivan Losio: «L’incertezza fa ormai parte del contesto in cui si opera»

Le aziende bresciane - e non solo - si erano appena riprese, a diverse velocità, dagli effetti della pandemia da Covid-19 quando sono state sconvolte nuovamente da una crisi energetica globale e una guerra alle porte dell’Europa. «Si tratta certamente di fenomeni straordinari, ma non si può negare che l’incertezza faccia ormai parte in maniera sistemica del contesto in cui le aziende di tutto il mondo si trovano ad operare. Prima si adeguano, rendendo snelle e resilienti le organizzazioni, meglio sarà per loro. D’altronde per le realtà che non sono in grado di far fronte agli imprevisti gli effetti dei continui shock possono essere letali» spiega Ivan Losio, Italian Leader del Faas (Financial accounting advisory services) di EY.

Ivan Losio

Alberto Mazzoleni: «I cambiamenti in senso sostenibile saranno estesi, ma serve ancora uno sforzo»

Massimo Trebeschi

Il ruolo di un grande network internazionale come EY in un contesto come quello descritto è proprio supportare gli imprenditori, i Cfo e i manager a «captare i segnali dell’ambiente in cui l’impresa opera, e soprattutto saperli interpretare per aiutare l’organizzazione a trasformarli in opportunità di business invece che subirli come pericoli», continua Losio.

Andrea Barchi

In questo contesto oggi è indispensabile affrontare il tema della sostenibilità a tutti i livelli. Lo chiedono i regolatori, il mercato, la comunità in cui l’impresa si inserisce. «Stiamo già raggiungendo il punto di massa critica grazie al quale poi i cambiamenti in senso sostenibile saranno estesi e consolidati, ma occorre ancora uno sforzo in senso aggregativo da parte delle imprese», specifica Alberto Mazzoleni, Partner Faas di EY, anch’esso di base a Brescia. Anche per Andrea Barchi e Marco Malaguti, Partner Audit di EY «tutte le politiche pubbliche vanno nella direzione di favorire le reti di impresa, per consentire anche alle piccole e medie imprese - spina dorsale dell’economia italiana ed europea - di implementare progetti e conversioni ambiziosi in termini di sostenibilità che altrimenti non sarebbero accessibili per dispendio di risorse e spesso non realizzabili per carenza di know-how».

Cesare Tagliapietra

Cesare Tagliapietra: «L’impresa si trova nella posizione di dover massimizzare le prestazioni dei materiali»

Marco Malaguti

«Il tema della sostenibilità va approcciato in ottica olistica» aggiunge Cesare Tagliapietra, anch’egli Partner Faas di EY. «L’impresa oggi si trova nella posizione di dover massimizzare le prestazioni dei materiali, adottando cicli e processi produttivi "virtuosi", sostenibili, a livello di impatto ambientale, di salubrità delle aree di lavoro, ma senza trascurare l’attenzione ai costi o, più in generale, all’economia di processo». Su molti di questi aspetti EY può essere un partner eccezionale perché in grado di «analizzare ed efficientare i processi anche grazie alla tecnologia, come nel caso dell’automazione robotica dei processi (Rpa) e di trasmettere alle aziende la cultura del controllo indispensabile per qualsiasi progetto di sostenibilità».

Alberto Mazzoleni

Ancora sul tema della sostenibilità Marco Cavagnini, neo partner Faas di EY Spa spiega che «la Commissione Europea ad esempio ha un piano d’azione per lo sviluppo della finanza sostenibile che ha tra gli obiettivi l’orientamento dei flussi di capitali verso investimenti sostenibili finalizzato al raggiungimento di una crescita sostenibile e inclusiva» spiega. «Sempre a livello europeo, anche nel Next Generation Eu va nella direzione di assicurare che il sistema finanziario supporti la transizione verso la sostenibilità».

Marco Cavagnini

«Orientarsi tra gli strumenti di finanza sostenibile offerti dal mercato può non essere semplice e noi siamo in grado di supportare l’azienda in queste operazioni» aggiunge Losio ricordando i principali: Green loan, Social loan, Sustainablity loan, Eu Green Bond o anche i Sustainability-linked loan.

Poi c’è il tema caldo delle materie prime. Le contingenze storiche, ambientali e geo-politiche potranno essere state eccezionali negli ultimi mesi, ma è evidente che quello che ci aspetta è un futuro incerto in cui i motivi di instabilità non saranno rari. «La gestione della resilienza e sostenibilità della catena di fornitura sarà un obiettivo primario nei prossimi anni tanto quanto importante la gestione del benessere delle proprie risorse umane. Sono purtroppo pochissime le aziende del settore private che stanno investendo sull’analisi del rischio della propria catena di fornitura allo stesso tempo non analizzando il livello di sostenibilità ambientale» racconta Massimo Trebeschi che segue le tematiche di operations. «Lo spunto che mi permetto di dare è iniziare a valutare e prevenire metodologicamente l’impatto già nei prossimi mesi, prevenirli e renderli noti aiuterà ad affrontarli, imparare a vedere la catena di fornitura come se fosse una nostra "azienda nell’azienda" sarà indispensabile per rimanere sul mercato».

A cura di Numerica

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