L’energia è diventata una seria minaccia per lo sviluppo dell’Europa. Anche se le ultime rilevazioni del Pil italiano sono sorprendentemente positive, da Brescia - tra le prime province manifatturiere del Paese - giungono segnali in controtendenza: nel terzo trimestre di quest’anno la produzione industriale ha scontato tutte le incertezze del suo tempo e dopo quasi due anni di crescita costante, ha registrato una variazione negativa. Eppure alcuni giorni fa, con la presentazione dei conti dei primi nove mesi di Intesa Sanpaolo, il ceo Carlo Messina si è detto «ottimista» per il futuro.
Marco Franco Nava, lei è il responsabile della Direzione regionale Lombardia sud di Intesa Sanpaolo, può darci il suo punto di vista?
«L'economia italiana ha dei fondamentali solidi. Ce lo raccontano i risultati della vostra ricerca, ad esempio, e anche il nostro programma Imprese Vincenti, giunto quest’anno alla sua quarta edizione e che proprio nei giorni scorsi ha fatto tappa a Brescia e ci ha restituito una fotografia di un tessuto imprenditoriale bresciano resiliente con un’ottima patrimonializzazione e una buonissima condizione finanziaria. Certo, all’orizzonte vi sono ancora delle incertezze ma vogliamo supportare le nostre aziende per affrontare i prossimi mesi e uscire insieme da questa congiuntura ancora più forti».
«Dobbiamo stimolare gli investimenti nella produzione di energia rinnovabile»
Lei opera principalmente in un territorio che ha già superato egregiamente le difficoltà della pandemia da Covid, ma che successivamente ha subìto in modo significativo gli effetti collaterali della guerra in Ucraina. Come si pone la vostra banca a sostegno di imprese e famiglie? Non avete mai pensato, ad esempio, a un ruolo di "collettore" fra operatori economici, lavoratori e istituzioni?
«Brescia, per via delle caratteristiche del suo sistema produttivo, sta soffrendo più di altri il rincaro dell’energia e delle materie prime: è inevitabile. Tuttavia, non ho alcun dubbio che le nostre imprese in sinergia con altri attori del territorio sapranno superare anche queste difficoltà, rimanendo compatte e orientate sui mercati esteri e, soprattutto, disponibili a nuovi investimenti che possano agevolare il loro percorso di crescita. Ed è qui che il ruolo di una grande banca come Intesa Sanpaolo con una forte attenzione ai territori in cui opera non può venire meno. Proprio per affrontare questa congiuntura insieme e stimolare investimenti orientati alla produzione di energia rinnovabile, all’efficienza energetica e alla circular economy, il gruppo ha messo a disposizione un plafond di 12 miliardi di euro, una misura straordinaria a supporto dei cicli di produttività che risentono della crisi energetica, economica e geopolitica e rientra nel quadro delle iniziative a supporto del Pnrr».
Gran parte delle imprese bresciane, come confermano anche i risultati dell'analisi realizzata dal Gdb con l'Università degli studi di Brescia, godono di un'ottima solidità patrimoniale e presentano buoni indici di liquidità. Peculiarità non indifferenti per "sopravvivere" in un mercato in continua evoluzione. Tuttavia la dimensione di molte nostre aziende è ancora troppo ridotta per fronteggiare una sfida globale: in questo caso che ruolo può giocare Intesa Sanpaolo?
«Il nostro gruppo ha messo a disposizione di famiglie e aziende 35 miliardi contro i rincari energetici»
«In quest’ottica rientra anche il recente piano da 5 miliardi di euro per iniziative volte a sostenere le piccole e piccolissime imprese dei settori Commercio, Artigianato e albergatori, che rappresentano la fascia della nostra imprenditoria più numerosa e più esposta ai rincari dell’energia, delle materie prime ed agli effetti della crisi internazionale e che va ad aggiungersi ai 30 miliardi di euro che la banca ha già messo a disposizione per famiglie e imprese. Nello specifico prevede interventi per la liquidità e finanziamenti garantiti, azzeramento per un anno delle commissioni sui micropagamenti tramite Pos in negozio fino a 15 euro, gratuità per un anno del canone dei Pos e delle carte di credito commercial e agevolazioni sui prodotti di copertura assicurativa e noleggio di beni strumentali. Siamo consapevoli che fiducia e coesione sociale sono essenziali per rispondere alla crisi e per garantire la crescita sostenibile che il Paese sta perseguendo. Intesa Sanpaolo si muove su due binari: garantire da una parte il sostegno ai territori in un momento congiunturale difficile come quello attuale; dall’altro stimolare nuovi investimenti, perché chi investe ora sarà anche il primo a ripartire senza manifestare uno svantaggio rispetto ad altri competitor stranieri».
La transizione ambientale resta un traguardo irrinunciabile anche di fronte ai rincari energetici e alle difficoltà nel reperire materie prime?
«Ritengo fondamentali gli investimenti volti a raggiungere l’indipendenza energetica attraverso le fonti rinnovabili. Anche per questo motivo con la Camera di Commercio abbiamo avviato proprio a Brescia il primo "Laboratorio Esg" destinato alle Pmi del territorio che ambiscono a migliorare il proprio profilo di sostenibilità ambientale, sociale e di governance. Grazie a questa iniziativa, poi estesa anche in altre città, la nostra banca ha messo a disposizione delle imprese lombarde 500 milioni di euro per avviare la transizione verso gli obiettivi Esg e stimolarne gli investimenti in economia circolare e sostenibilità. L’iniziativa si inserisce peraltro nell'ambito di Motore Italia, il programma strategico di Intesa Sanpaolo che mette a disposizione del tessuto produttivo nuovo credito a favore di finanziamenti e iniziative per la liquidità e investimenti nella transizione sostenibile e digitale. Per contribuire attivamente alla ripresa del Paese e in stretta correlazione con gli obiettivi del Pnrr, il nostro gruppo ha messo a disposizione da qui al 2026 erogazioni a medio-lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 270 miliardi destinati alle imprese».
L’analisi economica delle prime mille imprese per fatturato e delle 1000 Pmi cresciute di più negli ultimi 5 anni
Realizzata dalla redazione Economia del Giornale di Brescia e dagli esperti dell’Università degli Studi di Brescia, la ricerca analizza i conti delle aziende del territorio.
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I dati delle prime 1000 aziende, disponibili in una piattaforma interattiva, sono interrogabili in pochi clic e consentono all’utente di fare confronti tra competitor, realizzare ricerche personalizzate e approfondire le performance in modo comodo e veloce.
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