Il bilancio consolidato dell’esercizio 2021 parla di un anno positivo per il gruppo industriale specializzato nelle soluzioni per climatizzare, riscaldare e trattare l’aria di casa. Olimpia Splendid ha chiuso l’anno con un incremento del 10% nel fatturato (da 84,3 a 93,4 milioni di euro), con un 46% dei ricavi provenienti dall’estero e un Ebitda che si attesta all’8,7% (8,1 milioni di euro).
«L’esperienza ci ha insegnato che la presenza diretta sui mercati è un booster per il brand»
Le performance registrate sono frutto di importanti investimenti in innovazione, internazionalizzazione e sostenibilità. Sul fronte della crescita oltre confine, il 2021 ha visto l’apertura della settima filiale estera di Olimpia Splendid, ad Hannover in Germania, che si affianca alle ormai storiche sedi europee di Madrid e Parigi e a quelle di New York (Usa), Itajaì (Brasile), Melbourne (Australia) e Shanghai (Cina). «L’esperienza ci ha insegnato che la presenza diretta sui mercati è un booster importante per la notorietà del brand, perché permette di incrementare la qualità e la rapidità del servizio offerto sul mercato», spiega Marco Saccone, managing director di Olimpia Splendid. Importanti anche gli investimenti sul fronte della sostenibilità. Da sempre al centro dello sviluppo di Olimpia Splendid - che ha fondato il business sul comfort in pompa di calore, tra le tecnologie più efficienti per ridurre e decarbonizzare i consumi del settore residenziale - l’impatto ambientale dell’azienda è oggetto di un rigoroso monitoraggio per raggiungere la completa neutralità climatica entro il 2040, con 10 anni di anticipo rispetto al Green Deal europeo. «Con il 2019 come base di partenza, prevediamo di ridurre il nostro impatto ambientale del 30% entro il 2026, raggiungendo l’obiettivo di medio-termine di dimezzamento della carbon footprint nel 2030. La pubblicazione del primo bilancio di sostenibilità è la testimonianza di quanto questo percorso sia centrale nel nostro piano di sviluppo», continua Saccone.
Olimpia Splendid intende raggiungere l’obiettivo lavorando sia a livello di prodotto che di processo produttivo. Lo sviluppo delle tecnologie è basato su metodologia Lca (Life cycle assessment) e la ricerca è orientata verso materiali facilmente riciclabili, soluzioni che prolungano la durata dei prodotti e refrigeranti a basso impatto sull’effetto serra oppure rigenerati. Anche il polo produttivo a Cellatica è oggetto di continui investimenti secondo i principi della Smart Factory: alimentato per il 50% da energia auto-prodotta, è caratterizzato da un’elevata efficienza produttiva che ha consentito nel 2021 di ridurre la propria intensità energetica, nonostante il forte incremento della produzione.
L’analisi economica delle prime mille imprese per fatturato e delle 1000 Pmi cresciute di più negli ultimi 5 anni
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