La congiuntura registra cali di vendite, volumi e ordinativi per le Pmi. Presidente Pierluigi Cordua quali sono le principali sfide che il manifatturiero dovrà superare?
«Ci sono almeno tre nodi da considerare. In primo luogo l’economia italiana e quella lombarda e bresciana in particolare stanno subendo i contraccolpi della crisi di un mercato di riferimento come quello tedesco e l’incerta salute del gigante cinese. In secondo luogo, c'è un contesto macroeconomico nel quale permangono tassi d'interesse elevati, inflazione accumulata e incerte prospettive dell’inverno energetico. In terzo luogo ci sono i rischi geopolitici e per l’Italia tale sommatoria poco giova alla vocazione all’export che caratterizza il nostro sistema. Vorremmo però far passare anche un messaggio di fiducia. Innanzitutto quella a cui assistiamo non è una crisi sistemica. Questo perché si è mantenuto un fronte di fiducia generale nella possibilità di una ripresa post-Covid che deve ancora consolidarsi. In secondo luogo, oltre che alla Germania l'Italia può guardare anche ad altri mercati, dalla Polonia alla Romania per fare un esempio. Il che, in un’ottica di regionalizzazione, offre diverse possibilità di tenuta».
Per sostenere la transizione energetica e digitale le aziende necessitano di un importante supporto finanziario, che in questa fase storica implica un costo maggiore. Questo fenomeno la preoccupa?
«La questione della stretta creditizia è un rischio reale. Sui progetti di sistema occorre pensare a un’alleanza tra grandi progetti pubblici e operatività delle aziende. Temi come l’industria digitale e quella energetica rivolta alla transizione possono essere accelerati da progetti come il Pnrr la cui operatività e messa a terra poi si lega all’attività diretta delle imprese, dai prime contractor alle filiere. Una grande alleanza stato-mercato espansa alle banche e alla finanza può accelerare la creazione di filiere sostenibili per progetti strategici. Questo può aiutare a creare economie di scala funzionali a ridurre il rischio di credito. Il Pnrr lo testimonia: le banche private di sistema, hanno dedicato linee alla promozione di questo circolo virtuoso partendo proprio da digitale e green».
«Miriamo a essere innanzitutto una sentinella capace di aiutare e guidare le imprese nel cambiamento»
Si registra ormai da tempo un disallineamento tra le figure professionali richieste dalle imprese e la manodopera espressa dal territorio. Un nodo che va sciolto: qual è la vostra ricetta?
«Come Confapi Brescia miriamo a essere innanzitutto una sentinella capace di aiutare e guidare le imprese associate in un sentiero di cambiamento. E il mercato del lavoro non fa eccezione. Il tema del mismatch tra posti di lavoro e competenze richieste dal mercato è una grande questione strutturale a cui proviamo a dare risposta innanzitutto concentrando gli sforzi per capire le necessità del mercato dei nostri associati per poter promuovere al meglio lo sforzo sulle politiche attive del lavoro. Come associazione offriamo ai nostri associati la possibilità di un ampio catalogo di corsi di formazione dedicati a sviluppare le competenze, le professionalità e gli adempimenti necessari a norma di legge per far sì che ogni singolo sia valorizzato nel migliore dei modi in azienda e che le imprese possano innanzitutto sviluppare quanto necessario partendo dalle proprie forze. Aggiungiamo poi un’attenzione all’analisi dei trend di formazione e demografia che trasformeranno, assieme alla digitalizzazione, le nostre economie negli anni a venire».
L’analisi economica delle prime mille imprese per fatturato e delle 1000 Pmi cresciute di più negli ultimi 5 anni
Realizzata dalla redazione Economia del Giornale di Brescia e dagli esperti dell’Università degli Studi di Brescia, la ricerca analizza i conti delle aziende del territorio.
Non solo numeri e fatturati, ma anche focus tematici, approfondimenti per settore, infografiche e mappe interattive. I dati delle prime 1000 aziende, disponibili in una piattaforma interattiva, sono interrogabili in pochi clic e consentono all’utente di fare confronti tra competitor, realizzare ricerche personalizzate e approfondire le performance in modo comodo e veloce. Gli abbonati al portale hanno accesso anche all’analisi delle 1000 Pmi che hanno registrato un tasso media di crescita negli ultimi cinque anni, oltre che all’archivio dei dati a partire dal 2016.