Ordine dei Consulenti del lavoro

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Continuità nell’evoluzione: questo lo spirito che anima il neo consiglio professionale

Continuità nell’evoluzione. Può esser sintetizzato così lo spirito che anima l’insediamento, dai primi giorni di novembre, del nuovo Consiglio dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Brescia per il triennio 2023-2026, consiglio presieduto da Gianluigi Moretti al suo terzo mandato. Confermato anche il resto dell’ufficio di presidenza, con Matteo Bodei segretario e Vanda Nolli tesoriera. Siedono inoltre in consiglio Sara Capitanio, Sarah Carolina Galiteanu, Alberto Pelizzari, Federica Pezzola, Annamaria Siragusa e Nadia Zanini.

Anche il collegio dei revisori si è rinnovato: presidente Fabio Fondrieschi, consiglieri Daniela Ritrovato e Marco Tuscano. Al nuovo consiglio dell’Ordine, formato da nove consiglieri, partecipano tre nuovi membri, tutte e tre donne. Un rinnovo pari ad un terzo. Anche nel collegio dei revisori, formato da tre membri, siedono due nuovi consulenti, un uomo e una donna, un rinnovo in questo caso di due terzi. La presenza in consiglio di sei donne su un totale di nove membri ben rappresenta l’evoluzione di genere che interessa la categoria.

A livello nazionale, nel 2022 sono stati 555 i professionisti che hanno deciso di iscriversi all’Ordine, di questi, oltre la metà sono donne. Nonostante ad oggi su circa 26.000 Consulenti del Lavoro in Italia il 53% siano uomini a fronte di un 47% di donne, la crescita delle iscrizioni femminili conferma un trend già avviato da tempo, che vede ben otto regioni italiane a maggioranza femminile. Questa tendenza spicca decisamente a Brescia dove su un totale di 467 iscritti, 245 sono donne, il 52,5% circa, mentre gli uomini sono 222 il 47,5%.

«Anche a livello provinciale svilupperemo i temi della sicurezza della legalità e dell’inclusione»

I praticanti Consulenti del Lavoro bresciani sono 31 di cui 10 uomini, il 30% circa, mentre le donne sono 21, il 70% circa. Essendo i praticanti i futuri professionisti è facile immaginare come la categoria bresciana sia destinata a diventare a componente prevalentemente femminile. Quello andato in scena in via Salgari è dunque un rinnovo importante, improntato però sulla continuità, per portare avanti progetti e collaborazioni iniziati nel corso degli ultimi anni e che in parte sono stati interrotti dalla pandemia.

«A livello provinciale seguiremo la rotta tracciata dal nostro consiglio nazionale e quindi svilupperemo i temi della sicurezza sui luoghi di lavoro, della legalità, dell’etica del lavoro, delle politiche delle diversità e dell’inclusione - spiega il presidente Moretti -. Confermeremo i nostri buoni rapporti con gli enti provinciali come Inps, Inail, Ispettorato del Lavoro, Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza. Continueremo le collaborazioni con tutti gli attori del mercato, tra i quali Ance Brescia e Cassa Edile Brescia ma anche con le altre associazioni datoriali, senza dimenticare il dialogo con le altre professioni, soprattutto con quelle dell’area economico giuridica, commercialisti ed avvocati».

Il presidente Gianluigi Moretti

«Abbiamo sempre offerto il nostro supporto e la nostra esperienza acquisita sul campo in tema di lavoro anche a Regione, Provincia e Comune - continua -. A tal riguardo penso per esempio alle politiche attive del lavoro che noi Consulenti del Lavoro possiamo promuovere per il tramite della nostra Fondazione Nazionale Consulenti per il Lavoro. Senza dimenticare il dialogo franco che abbiamo sempre avuto e vogliamo continuare ad avere con le organizzazioni sindacali dei lavoratori bresciane. Continueremo inoltre la nostra proficua collaborazione con l’Università degli Studi di Brescia in particolare con la facoltà di Giurisprudenza sede del nostro corso di laurea triennale in Consulenza del Lavoro, corso che in termini di immatricolazioni cresce sempre».

All’interno del corso, vale la pena di ricordarlo, c’è l’insegnamento delle cliniche del lavoro. Le attività svolte nel Corso di Clinica del Lavoro coincidono con quelle tipicamente svolte dai Consulenti del Lavoro. Durante il corso gli studenti svolgono attività di consulenza in un caso reale, sotto la supervisione di un docente e di un consulente del lavoro. Nella Clinica del lavoro gli studenti imparano il diritto attraverso l’esperienza diretta, fornendo consulenza su casi reali, interagendo con persone reali. «Il corso mira anche a sviluppare la sensibilità degli studenti verso le questioni di giustizia sociale, attraverso la scelta di casi di pubblico interesse - precisa Moretti che aggiunge - proseguiremo a puntare sulla nostra formazione continua organizzando convegni e corsi di alta qualità con relatori esperti sia su tematiche giuslavoristiche che fiscali. Oggi se si vuole essere competitivi in qualsiasi attività bisogna essere preparati e costantemente aggiornati, soprattutto nella nostra professione. Credo molto nel dialogo con tutti gli altri attori del mercato perché in fondo tutti noi, ognuno nel proprio ruolo, ha un obiettivo comune che è quello di sostenere le imprese e i loro lavoratori in un mercato che giustamente si deve sviluppare ma deve farlo in modo legale, sicuro e nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Il confronto, la collaborazione tra di noi non può che migliorare tutte queste condizioni».

«Credo molto nel dialogo con tutti gli attori perché abbiamo un obiettivo comune»

E ancora. «I prossimi tre anni saranno complessi e le sfide da affrontare saranno tante. Oggi ci troviamo ad operare in una società e in un mercato del lavoro che si stanno trasformando profondamente e che sono caratterizzati da scenari incerti e complessi. Penso ai fenomeni della trasformazione digitale e di quella ecologica. Serviranno professionisti sempre più preparati e sarà necessaria un’evoluzione delle nostre competenze professionali per poter accompagnare al meglio le imprese che assistiamo, in questa epoca di grandi cambiamenti. I Consulenti del Lavoro hanno tutte le caratteristiche necessarie per vincere queste sfide e lo hanno dimostrato nel tempo. Dal 1979, anno di riconoscimento dell’Ordine, la nostra professione è cambiata profondamente. Durante questi anni siamo stati in grado di evolverci e di adattarci velocemente alle situazioni di crisi. Basti pensare al lavoro immane fatto durante la pandemia al fine di garantire correttamente ed in tempi rapidi alle aziende assistite ed ai loro lavoratori i giusti ammortizzatori sociali. Pur mantenendo un indissolubile legame con gli adempimenti legati all’amministrazione del personale, nel corso degli anni abbiamo acquisito competenze ulteriori quali, ad esempio, lo ricordavo prima, le politiche attive del lavoro, ma anche la gestione del welfare aziendale, la consulenza previdenziale, la possibilità di certificare i contratti, la mediazione civile e commerciale».

«Per tutti questi motivi - conclude - sono sicuro che continueremo ad avere un ruolo determinante all’interno del mercato del lavoro e saremo sempre di più i professionisti di riferimento, i professionisti più “vicini” alle imprese. Mi piace particolarmente la definizione che talvolta ci viene attribuita e che ci vede come i “giuslavoristi di prossimità” definizione che ben chiarisce l’importanza del nostro ruolo nella vita quotidiana delle aziende».

A cura di Numerica

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