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CONSULENZA E REVISIONE

Tutto il mondo si trova ad affrontare problemi più complessi

Le organizzazioni di tutto il mondo si trovano ad affrontare problemi più complessi e interconnessi che mai, che spaziano dall’accelerazione del ritmo dei cambiamenti tecnologici all’uso esponenziale dell’Ia, da un contesto geopolitico sempre più volatile e delicato, fino a sfide sociali e climatiche da affrontare senza più possibilità di essere rimandate. Fattori non necessariamente nuovi, ma il cui impatto non è mai stato così intenso e di così vasta portata.

«Si tratta di questioni che richiedono risposte connesse a livello globale. In questo contesto i team di EY lavorano insieme a clienti, partner e stakeholder per preparare le aziende, di qualsiasi settore, alle sfide del futuro, anticipando esigenze in continua evoluzione, su larga scala. Quello che siamo in grado di offrire è il nostro supporto a una trasformazione abilitata dalla tecnologia, grazie alla quale la crescita può essere mirata, sostenibile e inclusiva» spiega Ivan Losio. «Le trasformazioni odierne non sono lineari. In molti settori le aziende stanno affrontando un radicale cambiamento di modello di business, con modalità di erogazione del prodotto o servizio completamente cambiate. La servitizzazione sarà il vero vantaggio competitivo di chi saprà cogliere l’opportunità, Pmi comprese» aggiunge. «Il 99% dei Ceo oggi sta pianificando di investire nell’intelligenza artificiale, ma i governi sono ancora alle prese con il modo migliore per regolamentarla. L’uso della Ai finalizzata al cambiamento del modello di business a nostro avviso consente di cogliere in maniera proattiva l’opportunità di un cambiamento epocale».

«Lavoriamo insieme ai clienti. Si tratta di questioni che richiedono risposte connesse a livello globale»

«Lo sviluppo della Ai deve essere al centro dello sviluppo strategico delle aziende ma non può esistere una strategia di Ai senza una data strategy» aggiunge Cesare Tagliapietra. «Capire come acquisire, archiviare, gestire, condividere e utilizzare i dati permette di creare delle basi solide prima di tutto per favorire il raggiungimento degli obiettivi aziendali; risulta poi essenziale per consentire un’applicazione efficace dell’Ai».

«Nel mondo delle operations - aggiunge Massimo Trebeschi - studi EY stimano che la quasi totalità dei Ceo prevede di riconfigurare le catene di approvvigionamento per adattarsi ai contesti geopolitici in mutamento. Ma anche l’impatto della Ai causerà profonde trasformazioni nel mondo della supply chain e cambierà il modo in cui le aziende andranno sul mercato. La tecnologia va messa al centro, ma come agevolatore di processi già stabili. Percorsi di operational excellence sono finalizzati a rendere l’azienda più snella e resiliente, grazie al forte coinvolgimento di tutta la squadra e all’elevata efficienza e standardizzazione delle operazioni. Tutti strumenti indispensabili al miglioramento sostenibile nel tempo delle performance aziendali e nella riduzione dello spreco con aumento del margine aziendale».

Ivan Losio, Alberto Mazzoleni, Andrea Barchi, Marco Malaguti, Cesare Tagliapietra, Massimo Trebeschi, Marco Cavagnini, Graziano Paracchini

«La sempre maggiore sensibilità dei mercati, sia dei consumatori finali sia all’interno delle catene di fornitura, unite alla forte spinta del regolatore hanno reso in pochi anni la sostenibilità un imperativo per tutte le imprese. A partire dal 2025 la normativa europea conosciuta come Corporate Sustainability reporting directive, obbligherà circa 8.000 aziende italiane a elaborare report di sostenibilità, con lo scopo di migliorare la qualità, la coerenza e la comparabilità delle informazioni sulla sostenibilità fornite dalle imprese. E negli anni successivi la platea delle aziende obbligate andrà aumentando» spiega Andrea Barchi.

Le numerose e complesse sfide che le imprese si trovano ad affrontare oggi, compresa l’individuazione, la conservazione e la crescita dei talenti, richiedono che le aziende si dotino di strategie competitive articolate, con uno sguardo sempre più votato a una dimensione non più solo individuale ma di integrazione e di aggregazione. In particolare, le eccellenze del nostro territorio saranno sempre più orientate a intraprendere percorsi di crescita e di consolidamento attraverso integrazioni sia di tipo orizzontale che verticale. «In un simile contesto è importante che le società che intendono cogliere le sfide e le opportunità offerte dal mercato lavorino a un Piano Industriale di medio-lungo termine che non segua più solo le logiche che hanno guidato il recente passato. In particolare, è fondamentale sviluppare un Piano in cui si valutino in modo primario e strategico le opportunità di crescita per linee esterne, l’integrazione con Gruppi più strutturati in grado di valorizzare a livello globale il know-how sviluppato e strumenti di finanza non ordinaria. In un mercato dove lo straordinario è diventato ordinario è sempre più importante e necessario per le aziende sviluppare percorsi che integrino scelte innovative e in discontinuità con il passato» spiega Marco Cavagnini. «Al successo di tali percorsi potrà contribuire anche il ricorso a strumenti "più evoluti" di finanza rispetto a quelli abitualmente utilizzati. Le alternative vanno individuate nel mercato sia a titolo di capitale di rischio (per il tramite delle quotazioni di parte del proprio capitale) sia a titolo di capitale di debito. Trattandosi di strumenti che richiedo un approccio strutturato anche in termini di comunicazione economico-finanziaria, l’invito alle imprese bresciane è quindi di iniziare un percorso virtuoso di organizzazione e sviluppo, anche culturale, formando un’adeguata squadra di manager interni, eventualmente supportata attivamente dai propri consulenti» conclude Alberto Mazzoleni.

A cura di Numerica

Editoriale Bresciana

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