In Italia i Consulenti del Lavoro sono 26.500, assistono 1,8 milioni di aziende e gestiscono 8,5 milioni di rapporti di lavoro; l’80% delle aziende private italiane si dice assistita da un Consulente. Il 53% degli iscritti è di genere maschile e il restante 47% è femminile: nel 2023, in Italia, si sono iscritti 1.078 Consulenti, di cui 494 donne. Una professione a forte vocazione femminile confermata dal fatto che vede oggi 7 regioni a maggioranza «rosa».
In Lombardia i Consulenti del Lavoro sono 2.929 equamente divisi per genere (50,10% uomini e 49,90% donne) e a Brescia, seconda provincia in Lombardia dopo Milano in termini di iscritti, al 30 giugno 2024 sono in totale 474 di cui il 52,32% donne: al 31 dicembre 2024 erano 472 rispetto ai 452 dell’anno precedente. Ancora, i praticanti sono in totale 29 di cui 22 donne (75,86%) e 7 uomini (24,14%).
A Brescia cresce anche il numero delle Società Tra Professionisti (Stp) iscritte: si è passati dalle 28 di fine 2022, alle 34 di fine 2023 fino alle 36 del 30 giugno 2024. Una professione, quindi, in crescita in termini di iscritti, di fatturato professionale e di ampliamento del ventaglio di servizi offerti, complici l’accelerazione tecnologica e digitale del mercato del lavoro.
«La sicurezza non può essere garantita solo da ispezioni: occorre divulgare la cultura»
Negli ultimi vent’anni, inoltre, i Consulenti del Lavoro hanno conseguito importanti riconoscimenti normativi, con il legislatore che ha attribuito loro competenze come l’intermediazione, la certificazione dei contratti, la conciliazione e l’arbitrato.
I Consulenti considerano la formazione uno dei pilastri fondanti della propria azione e sono stati orgogliosi precursori della formazione continua quando ancora non era obbligatoria. «L’elemento che ci contraddistingue da qualsiasi altra professione è il sapere - commenta il presidente dell’Ordine bresciano, Gianluigi Moretti -. La capacità di acquisire nuove conoscenze, aggiornarle e applicarle nei più diversi ambiti ci ha consentito di decodificare e interpretare i cambiamenti del mondo del lavoro». «Prudenti ma fiduciosi, attendiamo la rivoluzione dell’Ai», continua Moretti per il quale «se ben governate, le nuove tecnologie possono rivelarsi preziose alleate dei professionisti».
Ma i Consulenti del Lavoro non sono solo esperti tecnici e legali ma professionisti con un importante ruolo sociale, promotori dei valori di etica, legalità e sicurezza. «La sicurezza sul lavoro non può essere garantita solo da ispezioni e sanzioni, occorre divulgare la cultura della prevenzione a partire dai più giovani», rincara Moretti per il quale sicurezza fa rima con legalità (i Consulenti la promuovono con Asseco) e tutela dei più deboli, come dimostrato dall’accordo con l’Anmil per promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro; l’Intesa con Inps e Caritas per l’inserimento dei soggetti disoccupati o emarginati e quella con Fondazione Doppia Difesa Onlus per ricollocare le donne vittime di violenza.
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