Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili
«Siamo in una fase quanto meno di stasi dopo gli anni di rilancio seguiti al Covid»
I mercati sono influenzati da una serie di fattori che stanno frenando la crescita a livello globale: crisi dell’automotive in Europa, tassi ancora troppo elevati, prezzi dell’energia ancora superiori alle quotazioni pre-pandemiche, tensioni geo-politiche e debiti pubblici in espansione. Insomma, uno scenario di forte incertezza, alimentato soprattutto per il made in Brescia dal rallentamento della Germania, principale mercato di sbocco per la manifattura di casa nostra.
Il presidente Severino Gritti
In tale contesto si trovano ad operare, oggi, i commercialisti, che sempre più hanno assunto un ruolo chiave nella consulenza specializzata alle imprese. Ne parliamo con Severino Gritti, presidente dell’Ordine dei dottori Commercialisti ed Esperti contabili di Brescia, che conta quasi 2.300 iscritti. «Siamo - osserva il presidente - in una fase quanto meno di stasi o di riduzione delle aspettative, dopo gli anni di rilancio seguiti immediatamente al Covid, durante i quali sono stati realizzati anche fatturati importanti, sebbene con margini un po’ compressi dai costi energetici e delle materie prime. Ora che tali costi si sono ridimensionati, si presenta un quadro che desta qualche preoccupazione, con previsioni al ribasso in tutti i settori, come confermano i dati delle ricerche disponibili».
«Ora, anche se alcuni costi si sono ridimensionati, si presenta un quadro che desta qualche preoccupazione»
Quanto alla nuova manovra finanziaria varata dal governo, Gritti preferisce «sospendere il giudizio», almeno per il momento: «Comprendiamo che, nella congiuntura economica attuale, i numeri non siano facili da far quadrare per l’ente pubblico. Avevamo necessità di interventi strutturali e non abbiamo neanche sfruttato pienamente l’occasione del Pnrr. Sono state espresse critiche su alcuni passaggi più eclatanti, come l’idea del sindaco di stato da inserire nelle società che ricevano contributi superiori a 100mila euro: una cosa molto dirigistica e un po’ anche lesiva della libertà degli imprenditori di dotarsi di un organismo di vigilanza adeguato; uno spiraglio parrebbe aprirsi in questi giorni. C’è pure il tema del concordato preventivo biennale, costruito anche con spunti della nostra professione e lavorando a più mani: su questo, lamentiamo che, per l’ennesima volta, sia stata scritta una norma che poi viene modificata con varie limature e correzioni, invece di fare uno sforzo fin dall’inizio».
Niente di nuovo sul fronte della riforma fiscale, che deve ancora trovare concreta attuazione. «Essendo a parità di gettito, non porterà cambiamenti stravolgenti. Magari ci sarà uno spostamento a livello contributivo, ma il gioco è a somma zero. L’obiettivo, comunque, era operare delle semplificazioni, che di per sé rendono meno oneroso pagare le tasse». Anche su quest’ultimo aspetto, «giudizio sospeso»: «Qualche risultato probabilmente si è ottenuto, ma staremo a vedere - conclude il presidente dei Commercialisti bresciani -: il diavolo, si sa, sta nelle pieghe dei provvedimenti attuativi».
