È un’azienda che non ha confini, anello forte dell’economia circolare grazie all’attività di progettazione e produzione di macchine e impianti completamente personalizzabili per il riciclo di ferro, alluminio e rottami non metallici. Stiamo parlando di Zato, sede a Prevalle dove è stata aperta nel 1999, e due distaccamenti negli Stati Uniti ai quali, il prossimo anno, si aggiungerà una nuova sede in Asia destinata all’attività commerciale e allo stoccaggio.
«Il nostro mercato è il mondo - conferma il presidente Valerio Zanaglio -. Abbiamo rapporti commerciali in oltre 50 Paesi e proprio questo ci ha permesso di superare il momento di flessione che dalla primavera scorsa, complice la situazione internazionale, ha attanagliato l’industria in molti settori. I numeri ci confortano: chiuderemo l’esercizio 2024 con un fatturato vicino ai 50 milioni di euro, quasi interamente proveniente dall’estero, con oltre il 15% di incremento rispetto all’anno scorso».
Numeri significativi, ma anche prospettive di ulteriore crescita: «Stiamo finalizzando contratti importanti in Asia dove, tra gli altri, il Sud-est asiatico si prospetta essere uno dei mercati emergenti - non nasconde l’imprenditore -. Stiamo valutando con molta attenzione anche altri continenti che presentano ampi margini di sviluppo».
«Stiamo valutando anche altri continenti che presentano ampi margini di sviluppo»
Quali sono le carte vincenti di Zato? «La nostra missione prioritaria - spiega - è collaborare con i nostri clienti, offrendo macchinari avanzati e servizi di alta qualità, per consentire loro di raggiungere con successo gli obiettivi di riciclo e riduzione dei metalli. Innanzitutto, lavoriamo customizzando ogni impianto grazie a un efficiente studio di progettazione che dà risposte concrete alle esigenze di chi acquista un impianto Zato. Poi c’è la grande attenzione nella realizzazione degli impianti stessi e nell’assistenza tecnica. Molto importanti sono anche il livello di sicurezza degli impianti e la loro durata nel tempo: le realizzazioni Zato hanno un ciclo vitale di 20-25 anni, ovvero un impianto si ammortizza con estrema facilità».
A Prevalle Zato conta su una forza lavoro di 55 dipendenti, mentre dieci sono i collaboratori negli Stati Uniti: «La forza lavoro è il nostro valore aggiunto - precisa Zanaglio -. Contiamo su tecnici preparati e costantemente aggiornati: le aziende che si rivolgono a noi devono avere un servizio chiavi in mano, una risposta precisa, tempestiva ed efficace ad ogni esigenza».
L’analisi economica delle prime mille imprese per fatturato e delle 1000 Pmi cresciute di più negli ultimi 5 anni
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